Formazione obbligatoria in materia di sicurezza: chi deve farla e quando

La formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro rappresenta uno degli strumenti fondamentali per prevenire infortuni e tutelare la salute dei lavoratori.


Il legislatore italiano, attraverso il Decreto Legislativo 81/2008, ha definito con chiarezza i soggetti obbligati alla formazione, i contenuti minimi dei corsi, la loro durata e le modalità di aggiornamento.


Comprendere chi deve frequentare questi percorsi formativi e in quali circostanze è indispensabile per garantire ambienti di lavoro sicuri e conformi alla normativa vigente.


Questa guida intende offrire una panoramica completa e comprensibile delle principali disposizioni in materia, rivolgendosi a un pubblico non esperto ma desideroso di approfondire il tema in modo chiaro ed esaustivo.

Le basi normative che regolano la formazione obbligatoria

Il Decreto Legislativo 81/2008 stabilisce principi fondamentali sulla formazione in ambito lavorativo.


Il quadro normativo di riferimento per la formazione in materia di sicurezza è rappresentato dal D.Lgs. 81/2008, anche conosciuto come Testo Unico sulla Sicurezza.


Tale decreto impone al datore di lavoro l'obbligo di formare, informare e addestrare i lavoratori sui rischi presenti nell'ambiente lavorativo.


A questo si aggiungono gli Accordi Stato-Regioni, che definiscono i criteri generali per la progettazione e l’erogazione della formazione, sia iniziale che periodica.

L’obbligo formativo secondo il D.Lgs. 81/2008

Ogni lavoratore deve essere formato in funzione dei rischi specifici dell’attività svolta.


Il D.Lgs. 81/2008 impone a ogni datore di lavoro di garantire una formazione adeguata e specifica a tutti i dipendenti.


L’obbligo si estende anche ai collaboratori occasionali e ai lavoratori atipici, se inseriti nel ciclo produttivo.


La formazione deve essere proporzionata ai rischi presenti e adeguata alla mansione svolta.


Inoltre, la legge prevede momenti formativi distinti: formazione generale sui concetti di rischio e sicurezza, e formazione specifica legata al tipo di attività lavorativa.


Tale obbligo è inderogabile e sussiste anche nel caso in cui il lavoratore operi da remoto o sia impiegato per un periodo limitato.

I contenuti minimi stabiliti dagli Accordi Stato-Regioni

La normativa nazionale ha introdotto uno standard uniforme per tutta Italia.


L’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, aggiornato nel tempo, ha delineato i contenuti minimi obbligatori per ciascun percorso formativo in materia di sicurezza.


La formazione generale, della durata minima di 4 ore, è comune a tutti i lavoratori e riguarda principi generali di prevenzione, diritti e doveri.


La formazione specifica varia invece in base al livello di rischio dell’azienda (basso, medio o alto) e può avere una durata da 4 a 12 ore.


A questi si aggiungono ulteriori corsi obbligatori per figure particolari come RSPP, RLS, dirigenti e preposti, ciascuno con contenuti personalizzati e aggiornamenti periodici obbligatori.

L’aggiornamento periodico e la sua funzione preventiva

Il rinnovo delle competenze è fondamentale per garantire un’efficace gestione della sicurezza.


La normativa prevede che la formazione non sia un evento isolato ma un processo continuo.


Ogni lavoratore deve partecipare a corsi di aggiornamento con cadenza almeno quinquennale.


L’obiettivo è quello di mantenere un livello costante di attenzione, aggiornare i contenuti formativi alla luce delle nuove tecnologie e normative e rafforzare il comportamento sicuro nei luoghi di lavoro.


L’aggiornamento assume particolare rilevanza nei contesti produttivi soggetti a cambiamenti organizzativi o tecnologici frequenti.

I soggetti obbligati alla formazione e le diverse tipologie di corso

La formazione obbligatoria riguarda numerose figure professionali all’interno dell’organizzazione.


La normativa individua diverse categorie di lavoratori e ruoli che devono obbligatoriamente ricevere una formazione specifica.


Oltre ai lavoratori generici, sono previsti corsi dedicati a ruoli apicali, tecnici o con responsabilità nella gestione della sicurezza.


Ogni corso ha una durata e dei contenuti calibrati sulle responsabilità e le funzioni svolte.

I lavoratori e la formazione obbligatoria per ogni nuovo assunto

Ogni persona inserita in azienda deve ricevere una formazione immediata e adeguata.


Tutti i lavoratori, compresi apprendisti, tirocinanti e lavoratori a tempo determinato, sono soggetti all’obbligo di formazione.


Il datore di lavoro è tenuto a erogare la formazione prima dell’inizio effettivo dell’attività lavorativa o, in alternativa, entro e non oltre 60 giorni dall’assunzione.


Il corso deve essere personalizzato in funzione del livello di rischio dell’azienda e aggiornato in caso di cambiamento della mansione o introduzione di nuove attrezzature.

I dirigenti, i preposti e la formazione mirata alle responsabilità di vigilanza

Chi svolge funzioni di coordinamento o controllo deve ricevere un percorso formativo avanzato.


I dirigenti e i preposti hanno responsabilità particolari nella gestione della sicurezza.


Per questo motivo, la normativa impone un percorso formativo autonomo e specifico per queste figure.


Il corso per i dirigenti ha una durata di almeno 16 ore, mentre quello per i preposti prevede un modulo aggiuntivo alla formazione dei lavoratori, della durata minima di 8 ore.


Entrambi sono soggetti ad aggiornamento quinquennale. 


La formazione comprende anche aspetti giuridici, organizzativi e di comunicazione, fondamentali per un’efficace attività di sorveglianza e coordinamento.

Le figure specialistiche della sicurezza: RSPP, RLS e addetti alle emergenze

Alcuni ruoli richiedono percorsi formativi più complessi e articolati.


Le figure come il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e gli addetti antincendio o primo soccorso sono soggetti a percorsi di formazione articolati e approfonditi.


L’RSPP, ad esempio, deve frequentare moduli formativi da decine di ore, con aggiornamenti quinquennali obbligatori.


L’RLS deve seguire un corso iniziale di almeno 32 ore e aggiornamenti annuali variabili in base alla dimensione aziendale.


Gli addetti alle emergenze devono essere formati secondo le specifiche del rischio aziendale, con simulazioni pratiche e prove di evacuazione incluse.

Quando e come va erogata la formazione sulla sicurezza

L’erogazione della formazione deve seguire modalità precise per essere considerata valida.


Perché la formazione sia ritenuta conforme, è necessario rispettare determinati criteri relativi al momento, alla metodologia e alla documentazione.


L’intero processo deve essere tracciabile, verificabile e coerente con quanto previsto dagli Accordi Stato-Regioni.

Tempistiche di erogazione: prima dell’inizio dell’attività o entro 60 giorni

La legge impone che i corsi vengano effettuati in un periodo ben definito.


La formazione deve essere impartita prima dell'inizio dell'attività lavorativa o, al più tardi, entro 60 giorni dall’assunzione.


Tuttavia, per mansioni ad alto rischio, è consigliabile che la formazione sia completata prima dell’accesso al luogo di lavoro.


Inoltre, ogni modifica delle mansioni, introduzione di nuove attrezzature o trasferimento del lavoratore in reparti con rischi differenti comporta l’obbligo di aggiornamento immediato della formazione.

Modalità di erogazione: in presenza, in aula virtuale o in e-learning

Le modalità possono variare ma devono rispettare standard minimi.


La formazione può essere erogata in presenza, tramite piattaforme digitali sincrone o attraverso corsi in modalità e-learning.


Quest’ultima è ammessa solo per determinati moduli, come la formazione generale per i lavoratori o i corsi per i dirigenti.


Le parti pratiche, come quelle per addetti al primo soccorso o all’antincendio, devono invece essere svolte obbligatoriamente in presenza.


Tutte le modalità formative devono prevedere una verifica finale dell’apprendimento e rilascio dell’attestato.

Tracciabilità e documentazione: registri, attestati e archiviazione

Ogni corso deve essere certificato e facilmente consultabile in caso di ispezioni.


La documentazione relativa alla formazione deve essere conservata dal datore di lavoro e resa disponibile in caso di controlli da parte di organi ispettivi.


È necessario conservare gli attestati di partecipazione, le firme di presenza, i registri dei corsi e le valutazioni finali.


Inoltre, le aziende strutturate possono adottare software per il monitoraggio delle scadenze formative, così da pianificare per tempo eventuali aggiornamenti o integrazioni.

L’importanza di una formazione continua per una sicurezza condivisa

La formazione obbligatoria in materia di sicurezza è uno strumento essenziale per tutelare la salute dei lavoratori e garantire il rispetto della normativa vigente.


Conoscere chi deve effettuarla, quando e con quali modalità consente alle aziende di prevenire sanzioni e incidenti, promuovendo un ambiente di lavoro più sicuro e consapevole.


Investire nella formazione non è solo un obbligo, ma un elemento chiave per costruire una cultura aziendale basata sulla prevenzione e sulla responsabilità condivisa.


Fonte ufficiale delle informazioni: https://www.gdmsanita.it/sicurezza-sul-lavoro